In generale si tratta di formati insoliti, piccoli come listelli o componibili per creare dimensioni personalizzate, spesso con lavorazioni non solo stampate ma che attraversano la lastra a tutto spessore come fossero pietre o marmi. Sulla superficie si trovano riproduzione di tessuti, oggetti con stampe digitali oppure materiali tradizionali tratti dalla natura che sembrano veri, come nel caso del legno.
Marazzi procede la ricerca della ridefinizione della materia naturale: l’obiettivo non è imitarla ma creare una contaminazione con essa che sia gradevole anche al tatto, come nel caso del nuovo ‘legno’, non a caso chiamato “Vero”.
Anche quanto riguarda marmo e pietra, la ceramica non imita semplicemente queste materie, ma le ricostruisce con innovazioni tecnologiche.
La moda entra anche nel design dove, Target Group si è ispirata ad alcuni tessuti e abiti di Iris Apfel, nata nel 1921 nel Queens, New York. Arredatrice della Casa Bianca per nove presidenti, ha raccolto vestiti provenienti da tutte le parti del mondo sfoggiandoli in serate ufficiali. La collezione che ne è nata si chiama Icon: nove soggetti in formato 20×20 cm, che combinano grafiche contrapposte a colori accesi e contrastanti, con splendidi tocchi metallici.
I pattern sono liberamente ispirati ai tessuti e ai gioielli che la designer ama indossare con accostamenti sorprendenti. Piastrelle che possono essere posate singolarmente o mixate, per dare all’ambiente una veste unica e innovativa.“Osare e sperimentare non nuoce mai”, ed è proprio a questo che i creativi di Target Group hanno pensato sviluppando Icon. Del resto, come dice la signora Apfel “Non ci sono regole per lo stile: è questione di saper esprimere se stessi ed avere attitude”.
Sul versante della personalizzazione, di grande impatto visivo anche la collezione Ritratto che permette a chiunque, a partire da una propria foto, farsi fare un ritratto, riportando l’unicità dei visi umani. Partendo da una fotografia, le artiste di Target Group ricreano l’immagine con tecniche miste di decorazione, da un disegno digitale che funge da traccia, sul quale lavorano a mano libera, anche in più cromatismi con una specifica tonalità dominante.
Tra gli stand più emozionali abbiamo quello di Ceramica Flaminia, azienda di Milano, con l’allestimento “The Rain Forest”: una foresta pluviale, dove si respirano suoni e profumi della giungla, la temperatura sale e i sanitari sono adagiati tra piante rigogliose. Tra i colori l’Argilla, il Blu petrolio, ma anche il Rosso Rubens, ispirato alla palette colori del grande pittore fiammingo, che mostra un’altra caratteristica della ceramica oggi: il dialogo tra abitare contemporaneo e tradizione locale.
Cotto D’Este ha presentato Lithos: la matericità della pietra si ibrida con l’estetica dei marmi più rari, il tutto rivisitato dalla creatività dell’azienda per un progetto unico, raffinato, emozionante, che si sviluppa in una varietà di superfici da guardare, toccare, sentire.
Forme inedite, dimensioni inusuali e ricerca di nuovi materiali anche per Mosaico+ che presenta quattro collezioni studiate dall’art director Massimo Nadalini e dai designer Marialaura Rossiello per Studio Irvine e Kensaku Oshiro.
Una profonda ricerca e sperimentazione del significato della parola “mosaico” in modo più ampio e contemporaneo. Quello che tradizionalmente viene concepito come “piccolo” si trasforma in pattern, completamente integrato con la fuga in una superficie senza soluzione di continuità. Il mosaico mantiene il suo senso originale di superficie continua ma ne amplia il significato, assumendo forme, dimensioni e materiali diversi (più resistenti e calpestabili) assecondando le necessità di architetti e designer.
Una evoluzione quella di Mosaico+ che trova piena espressione nella collezione Jointed, che va oltre la dimensione della tessera per costruire un nuovo linguaggio, fatto di texture raffinate e superfici personalizzate. Un fil rouge tra passato e presente, tra tradizione e innovazione.
ll colore, ormai tornato prepotentemente da qualche anno, è presente anche nei sanitari che si vestono dal pastello al nero, giocando con abbinamenti e forme insolite, diventando opachi e piacevoli al tatto, quasi un effetto vellutato in superficie, oppure ultra lucidi.
Il nero quest’anno è il colore prescelto non solo per presentare gran parte delle novità del settore rubinetteria (qui mostriamo il miscelatore FIT di Fima Carlo Frattini e Seven di Nobili) ma anche per i profili e i piatti delle docce.
Lo stile minimal della serie di cabine doccia senza telaio Iunix di Provex, ad esempio, è evidenziato dall’elegante finitura nero matt per i profili, le cerniere e la maniglia.
Il nuovo rubinetto di Nobili è progettato per garantire l’abbattimento dei consumi idrici, grazie ad una cartuccia ceramica a immersione con limitatore di portata che dimezza il consumo di acqua, frenando l’apertura della leva in corrispondenza con la metà della portata d’acqua. Nella versione “eco” l’apertura della leva in acqua fredda (energysaving) evita l’accensione involontaria della caldaia e il conseguente consumo di acqua calda. Nella foto modello nella finitura velvet black.
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