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Salone del Mobile 2025: tra Euroluce e arredi

L’edizione 2025 del Salone del Mobile si è conclusa con 302.548 presenze, un risultato in linea con la Biennale Euroluce 2023. Un risultato che conferma Milano come capitale globale del design. Quest’anno hanno partecipato 2.103 espositori provenienti da 37 Paesi, con la Cina in testa tra le presenze internazionali.

Con il tema “Thought for Humans”, la 63ª edizione ha posto al centro l’intelligenza emotiva, esplorando il modo in cui design, tecnologia e artigianato possono contribuire al benessere delle persone. Un equilibrio tra funzionalità e poesia, tra innovazione sostenibile e valore umano, che ha attraversato tutte le manifestazioni della fiera, a partire da Euroluce.

Euroluce: la luce tra scultura e personalizzazione

Tra le tendenze più forti emerse a Euroluce, spicca una luce che si fa scultura. Le forme evocano la natura: rami, fiori, onde e fenomeni celesti ispirano lampade che non si limitano a illuminare, ma abitano lo spazio con forza espressiva. La luce diventa materia da modellare e toccare, modulabile grazie a sensori, comandi touch o sistemi smart.

Anche la modularità è un tema centrale: sistemi componibili e configurabili permettono di creare atmosfere luminose su misura. Un esempio è Liiu di Luceplan, progettata dallo Studio Vantot: una sospensione leggera e flessibile, composta da cavi e sorgenti luminose che disegnano geometrie fluttuanti nello spazio.

Liiu di Luceplan

Un’altra possibilità di illuminazione, questa volta per esterni ispirata alla natura, è Nuvem di Slamp, firmata da Miguel Arruda: questo sistema può essere paragonato ad un’edera luminosa e tecnologica, sospesa e personalizzabile, che unisce estetica, funzione e libertà d’uso. Anche Poppy, sempre di Slamp, disegnata da Marc Sadler, esprime nella forma del papavero una scenografica e poetica lampada a sospensione ispirata alla bellezza della natura.


Materiali sostenibili e bellezza consapevole

L’edizione 2025 ha messo in luce anche quest’anno una tendenza che noi di DesignxAll vi stiamo segnalando da tempo: un uso crescente dei materiali sostenibili. Quest’anno abbiamo visto molto vetro soffiato, metalli lavorati a mano, plastiche rigenerate, fibre naturali. La sostenibilità quindi per il settore non è solo un valore etico, ma una leva progettuale che genera eleganza discreta, prodotti duraturi e sensoriali.
Nel settore dell’arredo, la sostenibilità ha smesso da tempo di essere intesa una componente relegata ad aspetti circoscritti della filiera produttiva – o, come è accaduto ed accade ancora nei casi meno virtuosi, come un’etichetta autocelebrativa da sventolare di fronte ad un consumatore troppo naif. Grazie ad una sensibilità ambientale sempre più diffusa e ad una consapevolezza crescente circa il ruolo che l’industria può giocare nell’accelerazione della transizione ecologica, la sostenibilità è sempre più considerata come una parte integrante e trasversale dell’intero ciclo di vita del prodotto. Tanto da chi l’arredo lo produce, che da chi lo acquista. 

Aspetti centrali di questo approccio risultano la capacità di ridurre le emissioni della filiera produttiva attraverso l’utilizzo di misure di efficienza energetica e di tecnologie rinnovabili, insieme all’utilizzo di materiali atossici, certificati, riciclati e riciclabili. Anche i principi dell’economia circolare stanno progressivamente diventando protagonisti: un numero sempre maggiore di componenti sono progettati per poter essere sostituiti nel tempo, così da ridurre l’obsolescenza di un oggetto. Senza parlare del tentativo sempre più rivendicato di progettare prodotti di qualità, che possano durare e passare da una generazione all’altra grazie al loro carattere atemporale. Questo è anche lo spirito dei prodotti presenti nel nostro Shop DxA, arredi dal design senza tempo per un acquisto non solo di qualità, ma da mantenere nel tempo.

Un esempio di questa filosofia sono i tavoli, vasi e consolle dall’essenza lunare della nuova collezione di arredi in vetro riciclato Glas Italia disegnata da Patricia Urquiola. Con Opalia la designer spagnola torna sul tema del recupero e della sostenibilità utilizzando il vetro riciclato per ottenere superfici perfette nelle loro imperfezioni, in cui la materia si articola in masse vetrose irregolari, movimentate da ondulazioni e rigonfiamenti.

Opalia di Patricia Urquiola per Glas Italia

In tema di sostenibilità il marchio Arper è un apripista sia per l’applicazione dei principi di economia circolare sia per gli sforzi tesi a minimizzare il debito di carbonio associato alla produzione dei singoli prodotti. In fiera, Arper ha presentato gli ultimi esiti della propria ricerca sui materiali sostenibili: un upgrade costante, come si può evincere dall’utilizzo del Papershell per la scocca di Catifa 53, volto non solo a promuovere l’impiego di un materiale carbon neutral, ma anche a ridefinire il nostro concetto di bellezza – naturale piuttosto che perfetto, ma in ogni caso migliore per le persone e per il pianeta.

Arper


LAGO invece ha lanciato nel 2023 il LAGO Sustainability Circle, un acceleratore di cambiamento sistemico che abbraccia e rivede la propria cultura produttiva tanto nell’ottica dell’attenzione ambientale che della governance e dell’inclusività delle persone. In linea con questa politica, lo stand che LAGO ha presentato all’ultimo Salone è stato concepito all’insegna della possibilità di riutilizzo, con telai in poliestere certificato progettati per essere impiegati su base triennale, ed una pedana con doghe in PVC facilmente smontabili e riutilizzabili. 

Lago

Sulla stessa lunghezza d’onda, anche Knoll ha fatto del proprio stand al Salone del Mobile.Milano una dimostrazione del suo approccio sistemico alla sostenibilità: progettato per il terzo anno consecutivo dallo studio di architettura OFFICE, l’allestimento si è distinto per una struttura realizzata con materiali riciclati e riutilizzati, riadattati ad ogni edizione della fiera per mettere in risalto le nuove collezioni. 

Knoll

uso misurato del colore

Tra i padiglioni dedicati all’arredo, le aziende hanno mostrato una forte coerenza estetica: dominano le forme curve, accoglienti, fluide. La palette cromatica preferita si muove tra toni neutri, terre naturali e colori soft. Ma non mancano accenti più vibranti, anche se sempre ben calibrati.

Kartell ha presentato un insieme coerente tra arredi, lampade, tappeti e rivestimenti murali. Spicca la poltrona Lilibeth di Ludovica Serafini + Roberto Palomba, rivestita con un tessuto floreale generato dall’intelligenza artificiale. Una proposta romantica ma concreta: la plastica utilizzata è riciclata e riciclabile, a dimostrazione di come la sostenibilità possa convivere con l’eleganza.

Lilibeth di Ludovica Serafini + Roberto Palomba per Kartell

Queste sono solo alcune delle tendenze emerse durante questa edizione del Salone del Mobile, per approfondimenti potete visitare il sito della manifestazione, ricco di informazioni su tutte le aziende presenti, le loro novità e le tematiche che ogni anno caratterizzano questa manifestazione e il settore del design.

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