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Salone del Mobile.Milano 2019

Nella grande e inevitabile varietà di proposte presentate anche quest’anno al Salone del Mobile, considerati gli oltre 2400 espositori provenienti da 43 Paesi, abbiamo cercato di individuare alcune chiavi di lettura, spaziando fra il mondo dei colori e dei decori, alla ricerca delle ultime tendenze.
Sicuramente cresce l’attenzione verso materiali e sistemi produttivi a basso impatto ambientale e il dialogo fra tecnologia e arredo, per il raggiungimento del comfort dell’abitare. Nell’ambito dei materiali e della ricerca di nuove soluzioni, il Salone è stato lo scenario per il successo della bioplastica, scelta e interpretata da grandi firme e aziende.
Kartell ha usato la bioplastica Bio-On – realizzata con fonti vegetali rinnovabili – per la riedizione 100% naturale delle iconiche cassettiere Componibili.

Di Kartell segnaliamo anche A.I., una sedia con una grande differenza rispetto a tutte le altre: non è stata disegnata da un uomo ma da un algoritmo, anche se l’idea è di Philippe Starck. Una provocazione forse ma, essendo un progetto Kartell, anche un progetto industriale valido. Forse è la prima volta che un’intelligenza artificiale pensa al comfort dell’uomo. Ma A.I. ci fa anche riflettere su cosa dovrebbe distinguere l’uomo da una macchina nel design.

Parlando di novità, ci soffermiamo anche sul sofa Vlinder di Vitra. Presentato lo scorso autunno al Salone del Mobile di Milano 2018 come uno dei pezzi forti dell’azienda svizzera, entra in produzione in occasione del Salone del Mobile 2019. A dieci anni dalla nomina ad Art Director, Hella Jongerius punta tutto su una delle caratteristiche più peculiare della sua ricerca: il tessuto. Se la forma del divano Vlinder di Vitra è consueta, quello che la distingue è l’elaborazione del rivestimento. Otto colori di filati di due diversi spessori si fondono in sette diversi livelli di jacquard a realizzare una composizione ricca di livelli e profondità, che ne rivela di nuovi man mano che vi si avvicina. Un vero virtuosismo tecnico ed estetico che colpisce come un’onda di colore e trame che solleticano la vista e il tatto. In olandese, lingua madre di Hella Jongerius, Vlinder vuol dire farfalla. E l’idea è infatti di restituire la vivacità e l’eleganza delle ali, con una leggerezza che la esalti. Un risultato che è ottenuto attraverso uno studio meticoloso, e che ha necessitato del lavoro fianco a fianco di ingegneri d’industria tessile e di artigiani. La sapienza di mani delicate si sposa dunque con un controllo sul prodotto reso possibile dalla tecnologia digitale, in un dialogo alla pari. Il rivestimento del divano è fissato alla base semplicemente dal proprio peso e nasconde un’imbottitura di diversi strati di gommapiuma per il confort perfetto. Il divano è disponibile in diverse tonalità che vanno dal rosso scuro e petrolio al verde chiaro, più rilassante, ai rossi tenui.

Lo stand dava spazio anche ai colori protagonisti di questo periodo.
In questo Salone 2019 ne abbiamo visti protagonisti soprattutto tre: il blu, il verde e le nuance della terra che spaziano dai gialli ocra, ai senape fino ad arrivare ai rossi aranciati. Questi colori sono stati scelti per ogni tipo di arredo, dagli accessori, a imbottiti e librerie, e rispondono all’intenzione di creare ambienti caldi e accoglienti come quelli proposti allo stand di Zanotta. L’azienda ha creato living ispirati da città come Parigi, New York, Shanghai e Roma in cui si trovano i pezzi iconici e ultime novità. Quale di questi mood preferite?

Come si può vedere quindi, per il momento, sono stati messi da parte il minimalismo e l’arredamento neutro, a favore di mobili e colori che possano essere accettati da un pubblico variegato e di diversa provenienza e cultura.
E anche il colore rosa, ormai sdoganato, si rivela non più una moda passeggera ma, una tonalità che a turno tutti, tra brand e designer, provano l’ebbrezza di usare nelle loro produzioni e nelle sue sfumature. Un contagio benefico, visto che col millenial pink non si sbaglia mai, generando sempre consenso con il suo effetto terapeutico.

Cristina Volonté

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